540 - 510 a.C.
Fondata dagli Achei KROTON era celebre per la bellezza delle sue donne, la fertilità dei suoi bei campi e per la salubrità del territorio, vi abbondavano la vite dalla quale pigiatura si otteneva in rosso inebriante nettare, l’olivo l’albero sacro alla dea Atena da cui mani sapienti ricavavano l’odoroso olio dorato e se il clima di Kroton aveva qualcosa di particolarmente favorevole per la salute e la vigoria del corpo a nutrire la mente vi era il pensiero del filosofo Pitagora, in quel tempo in cui tutti i greci partecipano a i grandi giochi di Olimpia, Delphi, Nemea, Corinto, i Crotoniati vinsero come nessun altro, in soli 100 anni infatti ottenere la corona per ben 50 volte, avvenne persino che una volta alla finale di corsa di un’olimpiade i primi 7 furono tutti di Kroton si infatti d’allora si dice “l’ultimo dei Krotoniati è il primo dei greci”.
CHI ERA MILONE
Il sapore e la genuinità del nostro Amaro è ispirato al mito di MILONE di Kroton. Il più grande atleta e guerriero della Magna Grecia per la sua forza e il suo spirito vincente.
ATLETA
Tra i Krotoniati ve ne era uno che nessuno poté mai eguagliare.
Il possente MILONE, la sua forza straordinaria e le proporzioni sovrumane e le tante vittorie hanno reso in ricordo immortale, come un dio, in ventotto anni vinse 33 giochi, 7 olimpiadi di cui una ancora fanciullo, 7 pitiche, 9 nemee, 10 giochi istmici, per ben cinque volte fu “Periodonico”, cioè vincitore in tutte e quattro le città, la sua disciplina preferita era la lotta, vinceva chi riusciva ad atterrare per tre volte il proprio avversario oppure a spingerlo al di fuori dell’area di combattimento.
GUERRIERO
Aveva circa quarantacinque anni quando nel cinquecento dieci a.C. divenuto sacerdote del Tempio di Era, Milone guidò l’esercito della sua città in battaglia contro il Sibariti, erano ben trecentomila questi ultimi e solo centomila il crotoniati ma lui è vestito come Ercole con la pelle di leone la clava e il capo cinto delle sue corone olimpiche conquistò la vittoria con il suo furore.
IL PIU’ FORTE DI TUTTI
Anche quando non combatteva Milone trovava sempre il modo di dimostrare la sua forza e spesso si divertiva a tenere stretta in mano senza recarle danno una melagrana che nessun altro per quanti sforzi facesse riuscita a sottrargli.
Se si poneva su un disco unto e scivoloso metteva in ridicolo quanti con tutte le forze gli si buttavano addosso cercando di scalzarlo. Una volta salvò la vita da alcuni pitagorici, tra cui lo stesso Pitagora, riuniti al banchetto mettendosi al posto di una colonna pericolante e sorreggendo da solo il soffitto che stava per crollare, tutti compreso lui ebbero così il tempo di mettersi in salvo. Si narra che corresse con un vitello sulle spalle per i suoi allenamenti e giorno dopo giorno il vitello divenne un toro sulle sue spalle per questo è considerato padre del culturismo moderno e dell’allenamento continuo.
Persino ai giochi di Olimpia prese un toro di 4 anni e lo portò in giro sulle spalle per tutto lo stadio solo per divertire i presenti e incutere timore negli avversari. I krotoniati per onorare il loro campione commissionarono al bronzista Dameas una statua che lo ritraeva ritto su uno scudo e con una melagrana nella mano sinistra.
A dimostrazione di averla meritata Milone volle portare personalmente la sua statua sul Altis di Olimpia dove fu collocata.
Rivivi dopo tre millenni la forza e l’atmosfera del tempo di MILONE, il più forte atleta e guerriero di tutti i tempi del quale le imprese, le proporzioni sovrumane e le innumerevoli vittorie hanno reso il ricordo immortale.”
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